Nel 2023, l'Italia ha sperimentato un aumento significativo delle temperature, con un incremento medio di 1,2°C rispetto alla media storica. Questo ha portato a un'estate particolarmente calda, con luglio che ha registrato temperature record di 48,2°C in Sardegna. Le ondate di calore sono state frequenti, con picchi di temperatura che hanno superato i 40°C in diverse regioni, contribuendo a un clima sempre più estremo. Complessivamente, il 2023 è il decimo anno consecutivo con temperature superiori alla media storica.
Le precipitazioni hanno mostrato un andamento altalenante. Dopo un inizio d'anno caratterizzato da una grave siccità, le piogge sono tornate a livelli più normali, ma non senza conseguenze. Maggio ha visto eventi alluvionali devastanti, in particolare in Emilia-Romagna, dove le piogge intense hanno causato allagamenti, frane e danni ingenti, con un bilancio tragico di vittime.
Le temperature superficiali del mare hanno raggiunto il secondo valore più alto della serie storica, con un aumento di 0,9°C rispetto alla media 1991-2020. Questo ha avuto impatti significativi sugli ecosistemi marini, tra cui la morte di specie ittiche e la proliferazione di alghe nocive. La salute degli ecosistemi marini è stata compromessa, con conseguenze per la pesca e il turismo costiero.
Il rapporto analizza anche le variazioni climatiche su scala regionale. Alcune aree del Nord Italia hanno subito una maggiore intensità di eventi estremi, mentre il Sud ha affrontato periodi di siccità prolungati. Le differenze regionali evidenziano la necessità di politiche climatiche adattate alle specifiche esigenze locali.
Il rapporto sottolinea l'urgenza di affrontare i cambiamenti climatici attraverso politiche di mitigazione e adattamento. Viene evidenziata l'importanza di investire in infrastrutture resilienti, migliorare la gestione delle risorse idriche e promuovere pratiche agricole sostenibili. Inoltre, è fondamentale aumentare la consapevolezza pubblica sui rischi climatici e promuovere comportamenti sostenibili tra i cittadini.